21 dicembre 2012

Comunicati

Ettore Biagi

Il nuovo obiettivo di “Quelli che…con Luca” per il 2013: il NUCLEOFECTOR.

Vediamo meglio di cosa si tratta grazie al Dott. Ettore Biagi.

“Carissimi amici, la nostra missione come “Quelli che… con Luca” per questo nuovo anno, il 2013, che inizia ci offre una grande sfida, per cui chiedo con forza tutto il vostro entusiasmo ed il vostro aiuto.
Avete oramai più volte sentito parlare di questi recettori chimerici artificiali che ci permettono, come una sorta di radar-bazooka, di far riconoscere alle cellule sane del donatore di midollo osseo le cellule leucemiche malate del ricevente, orientandole in maniera specifica verso il bersaglio tumorale e permettendone infine l’uccisione.
Ma tutto questo finora è stato prodotto in piccola scala in esperimenti in vitro o su animali grazie a modalità molto grossolane di “manipolazione” genica delle cellule immuni, grazie all’utilizzo di vettori virali modificati che funzionano da “trasportatori” del recettore chimerico dentro le cellule da noi selezionate ed espanse.
Ma il nostro ultimo obiettivo è fare si che questo avvenga in un sistema di approccio clinico e che quindi in ultimo arrivi ai nostri piccoli pazienti.
Per questo motivo abbiamo negli scorsi anni stabilito una collaborazione con un grosso gruppo americano che ci ha permesso di portare a Monza una tecnologia totalmente diversa che oggi dispone di un dispositivo sterile di manipolazione su larga scala che può essere utilizzato in clinica.
Questo dispositivo si chiama “nucleoporatore” e, come dice la parola stessa, è una macchina della grandezza di una scatola di panettone, che, esponendo le cellule del sistema immunitario, ad una oscillazione molto delicata di onde elettromagnetiche, crea dei piccoli pori nella membrana delle cellule immuni, permettendo così l’ingresso delle molecole dei recettori chimeirici che entrano quindi dentro il nucleo e diventano patrimonio genetico virtualmente all’infinito delle nostre cellule armate, convertendosi quindi in proteine cellulari radar-bazooka.
Dopo pochi secondi, interrotto il flusso elettromagnetico, i pori si richiudono e le cellule sono facilmente trasferibili, in modo totalmente sterile, in grandi camere di coltura per potere essere espanse e verificare quindi l’efficienza del processo.
Nelle nostre prove su piccola scala il sistema funziona perfettamente, ma ora abbiamo bisogno di un sistema certificato ad uso clinico da poter trasferire, in modo stabile, nel nostro laboratorio di terapia cellulare.
Questo strumento è fondamentale per potere arrivare in clinica, tanto più che la spesa “relativamente” contenuta di questo sistema (un nucleoporatore clinico certificato di ottima qualità costa attorno ai 50.000 euro:il suo nome è NUCLEOFECTOR-AMAXA) si accompagna ad un abbattimento importante di tutti i costi di certificazione, essendo un sistema estremamente semplice e pulito che non si avvale di vettori derivati di virus.
Non è un’impresa impossibile, ma deve diventare un nostro obiettivo primario per raggiungere presto protocolli reali di cura dei nostri bambini.

So di poter contare su di voi.
Un forte abbraccio, Ettore Biagi.”

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