L’immunoterapia tramite l’utilizzo di linfociti T geneticamente modificati per esprimere i recettori chimerici (CARs) rappresenta una nuova ed innovativa frontiera terapeutica, come recentemente dimostrato nel trattamento della Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA).
Nel contesto della Leucemia Mileoide Acuta (LMA), la terapia con le cellule CAR-T è ad oggi ancora una sfida, e solo pochi studi preclinici in Cina ed America hanno raggiunto le prime fasi sperimentali in clinica.
Il gruppo di Terapia Molecolare è da ormai 10 anni principalmente dedicato allo sviluppo di protocolli di terapia genica per la cura della LMA, patologia ad oggi ancora associata ad alte percentuali di ricaduta e per la quale vi è un urgente necessità di sviluppare strategie alternative agli attuali regimi terapeutici.
Il Team di Ricercatori negli anni ha caratterizzato diversi recettori chimerici artificiali, o CARs, contro particolari bersagli espressi ad alti livelli dalla cellula di LMA, denominati CD33 e CD123.
Tali molecole risultano particolarmente interessanti in quanto sono espresse anche dalla cellula staminale leucemica, ossia la cellula tumorale di origine, in grado di sostenere continuamente la crescita della leucemia e che spesso è resistente ai farmaci chemioterapici attuali. Essendo consapevoli che queste molecole non sono del tutto assenti sulle cellule sane del midollo, le attuali linee di ricerca riguardano non solo aspetti di efficacia antitumorale ma anche di sicurezza dell’approccio CAR-mediato verso il compartimento sano. A tale scopo, tra le varie strategie che potrebbero migliorare l’indice terapeutico di questo tipo di immunoterapia vi è lo sviluppo di CAR bi-specifici, ovvero CARs concepiti e costruiti in
modo tale da riconoscere due bersagli tumorali anziché uno solo, al fine di essere così più selettivi verso le cellule di LMA rispetto ai CAR convenzionali.
Allo scopo di portare al più presto i CARs anti-LMA in clinica, il Team è attualmente impegnato nella ottimizzazione e caratterizzazione in vitro ed in vivo di linfociti T modificati per esprimere il CD33 CAR utilizzando la piattaforma di modificazione genica non virale.
A tale scopo, è previsto un nuovo design del CAR-CD33, che è composto da componenti strutturali in grado di modificare il profilo di efficacia e sicurezza delle cellule CIK-CAR-CD33. Inoltre, come ulteriore linea di ricerca più innovativa e futuristica, il gruppo sta progettando e caratterizzando una tipologia di CAR bi-specifici contro le molecole CD123 e CD33.
L’obiettivo finale del presente studio è lo sviluppo di un protocollo di fase I/II per valutare la fattibilità e la tossicità di cellule CIK modificate con CARs per il trattamento di pazienti con LMA refrattaria o per il trattamento di pazienti con recidiva di malattia, quindi in ricaduta dopo il trapianto.